Il ritorno della lettura: perché i libri cartacei stanno conquistando i millennial

Secondo le ultime statistiche diffuse dall’Istat, almeno il 40% degli italiani ha letto un libro negli ultimi 12 mesi.
A sorprendere ancora maggiormente, però, è il dato che riguarda il confronto tra cartaceo e digitale, con una netta prevalenza del primo sul secondo, con una percentuale del 70%.
Nell’ultimo anno, quindi, l’e-book ha convinto molto meno, anche nella fascia dei giovani, solitamente attratti dalle novità hi-tech.
Sono infatti proprio i millennial che guidano questa controrivoluzione del cartaceo, con un ritorno all’appagamento di tutti i sensi, dal tatto all’olfatto.

I libri cartacei stanno andando in pensione? Niente affatto

Se fino a poco tempo fa il timore era che il digitale avrebbe fagocitato inesorabilmente il cartaceo, il libro tradizionale sta dando dimostrazione di grande resistenza, guadagnando posizioni nel gradimento dei ragazzi.
Trascorrendo la maggior parte della giornata davanti a schermi luminosi, come quelli del cellulare e del pc, per svago, svolgere compiti e mansioni quotidiane o anche solo leggere informazioni, i ragazzi cercano esperienze intense e diverse per decongestionare la mente, mettendo in gioco altri elementi.
Si riscopre pertanto il fascino delle pagine tra le mani, l’odore della carta fresca di stampa, la possibilità di appuntare pensieri, sensazioni e opinioni a margine dei fogli con una matita.
Il libro stimola la comprensione e la fantasia, incentiva alla ricerca e all’informazione, fattore che viene meno con l’e-book, dotato di dizionari e spiegazioni interne che azzerano lo sforzo del lettore.

Il deficit metacognitivo della lettura digitale: di cosa si tratta?

Secondo recenti studi, coloro che leggono esclusivamente su e-book, ricorrendo ai vantaggi del digitale, in realtà sviluppano una sorta di deficit metacognitivo, in quanto impiegano molte meno risorse per comprendere e analizzare il testo.
Si tratta di un processo meccanico e inconscio, legato al fatto che ogni giorno ci affidiamo alla tecnologia per risolvere qualsiasi problema e limitare il nostro impegno.
La comprensione di un libro richiede esercizio e pensiero, elementi che si applicano maggiormente con le pagine cartacee tra le mani.
Il rischio delle generazioni più giovani è quindi quello di atrofizzare tale funzione perché troppo legate al digitale, dove la lettura avviene sempre in maniera più superficiale.
Così come siamo abituati a leggere distrattamente le notizie sui portali e sui social, talvolta scorrendo senza cogliere il vero significato del testo, nello stesso modo riproponiamo lo schema su un libro digitale, apprendendo meno del passato.

Il fascino del libro cartaceo

In una società altamente consumistica, dove la disponibilità dei beni è costante, avere tra le mani un libro unico da leggere intensamente è un privilegio da godere.
Se l’e-book incentiva questa fame di possesso, avendo a disposizione libri illimitati in ogni momento, il cartaceo induce a concentrarsi su ciò che si ha fra le mani, senza la possibilità di sostituirlo e cambiarlo.
Coloro che leggono sul digitale sono maggiormente portati a lasciare i libri a metà, giudicandoli dopo poche righe, in quanto con un rapido download si può scaricare un altro titolo e iniziare da capo.
Il fascino della carta ha pertanto conquistato nuovamente i millennial, che vogliono vivere l’esperienza della lettura in modo più autentico, toccando con mano, lasciando le proprie annotazioni e odorando le pagine che scorrono, come se ci si trovasse a contatto con la natura.
Indubbiamente la tecnologia è utile anche da questo punto di vista, soprattutto per coloro che leggono rapidamente e non possono portare con sé troppi volumi.
Tuttavia la lettura è sinonimo di calma, di pace e di riflessione, concetti che molto spesso sono dimenticati nel mondo nel quale viviamo, pronto a consumare ogni esperienza in pochi secondi per passare immediatamente a quella successiva, perdendone l’essenza.

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