Come diventare veterinario

Gli amanti degli animali sono numerosissimi e, molto spesso, ciò si tramuta in una vera e propria vocazione di vita. In effetti, quando una persona riesce a unire la propria passione per gli animali con la vocazione professionale a cui vuole ambire, molto spesso la soluzione è rappresentata da una laurea in veterinaria. È importante considerare che, per quanto il percorso possa essere bellissimo da un punto di vista formativo, allo stesso tempo è molto complesso per un grande bagaglio di informazioni che devono essere assimilate e conosciute da tutti coloro che vogliono diventare veterinari e, allo stesso tempo, esercitare questa professione. Il percorso professionale non è assolutamente semplice, dal momento che le conoscenze da avere sono numerosissime e, soprattutto, bisogna avere una grandissima capacità di gestire la propria consapevolezza di studio e di professionalità, nel momento in cui si sarà giudicati da un punto di vista di concorsi pubblici e, soprattutto, quando bisognerà salvare le vite degli animali. Ecco tutto ciò che c’è da sapere a proposito di come diventare veterinari, relativamente al percorso scolastico e universitario da seguire e, successivamente, in merito a quale sia l’abilitazione da ottenere a seguito della laurea.

Percorso di studi da seguire per diventare veterinario

La prima cosa che c’è da sapere, per diventare veterinario, è quale sia il percorso di studi da seguire, sia in materia scolastica, sia per quel che concerne la scelta universitaria. In linea di massima, la scelta di un liceo non è effettivamente determinante ai fini della propria professione futura, ma se si vuole ottenere un indirizzo verso le professioni scientifiche come la chimica, la biologia e la scienza in generale, l’opzione più accreditata è quella di un liceo scientifico. Non bisogna comunque temere se la propria scelta, dal punto di vista liceale, è stata differente, dal momento che il percorso universitario permetterà di affrontare delle specifiche vocazioni in maniera del tutto differente e, soprattutto, più potenziata, attraverso un percorso che esuli da quelle che sono le proprie conoscenze acquisite da un punto di vista liceale. 

Ovviamente, non si può scegliere un percorso di studi che sia differente dalla laurea magistrale a ciclo unico in medicina veterinaria, che ha una durata di 5 anni come stabilito dal nuovo ordinamento universitario. La laurea in questione è paragonabile a una in medicina, ma possiede, naturalmente, delle discipline e degli orientamenti pratici che riguardino specificamente la vocazione dello studente, permettendo allo stesso di acquisire delle competenze tecniche e pratiche al fine di formare un professionista nella gestione, nella cura e nella salvaguardia degli animali. Per questo motivo, la laurea si baserà non soltanto su un percorso teorico, ma anche su attività da svolgere sul territorio, sulla conoscenza di malattie, sulla cura e sull’intervento medico, farmacologico e, nei casi più difficili, chirurgico. 

Il test d’ingresso alla laurea magistrale in veterinaria prevede, orientativamente, l’accesso di un posto per ogni dodici candidati, secondo quelli che sono i numeri degli ultimi anni, che hanno previsto un numero di candidati al test di ammissione certamente importante, a fronte di pochi posti messi a disposizione. Ovviamente, i metodi per la preparazione al test possono essere molteplici, così come quelli che portano ad accedere all’università di medicina, ma è importante ottenere una preparazione quanto più possibile ampia e finalizzata a tutti i settori che possano ruotare intorno alla facoltà medica.

Come ottenere l’abilitazione a veterinaria

A seguito nel percorso di studi di 5 anni, il proprio corso di formazione professionale non avrà ancora conosciuto il suo termine, dal momento che bisognerà superare un ulteriore esame di stato abilitante all’esercizio della professione. Ovviamente, si tratta di un esame che prevede di mettere a punto tutte le capacità che sono state acquisite durante il proprio percorso di studi universitario, dunque non bisognerà sottovalutare alcun esame durante i 5 anni di permanenza all’interno di un ateneo, dal momento che quelle informazioni saranno poi necessarie alla propria professione futura. 

Diversamente da altre tipologie di esame di stato, quello per l’accesso alla Federazione Nazionale ordini veterinari italiani non prevede un obbligo di periodo di praticantato, per quanto questo possa offrire un bonus o un incentivo ulteriore in termini di abilitazione professionale. Una volta superato l’ultimo ostacolo si potrà esercitare la professione in strutture pubbliche o private, o come libero professionista.

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